7/30- il mio giorno

ti ricordi sempre meno cose, anche se hai una faccia di bronzo da oscar e cerchi sempre di salvarti in corner con un "ah sì, è vero".

questo, però, te lo ricordi sempre, e sai anche fare i conti precisi dalla fatidica data del 12 novembre 1930.

così, oggi, eravamo tutti da te, che prima ti sei stupito di tanta folla (per la nostra piccola famiglia, essere in 8 è già tanta roba) e poi, con fare condiscendente, hai detto: beh certo, oggi è il mio giorno.

ti è sempre piaciuto chiamarlo così, in modo un po' civettuolo, come se in tutti gli altri giorni nessuno si desse la pena di considerarti.

te la sei cavata egregiamente, hai mangiato come un orsetto, hai sfoderato la faccia di bronzo anche con tuo figlio, fingendo di riconoscere la sua recente compagna di cui invece non ti ricordavi assolutamente,  e hai protestato quando ti abbiamo spedito a fare un sonnellino, che sembravi un po' affaticato.

eri fresco di parrucchiere, tutto in ordine - grazie alla meravigliosa signora che si prende cura di te da qualche tempo- e con le scarpe, che hai voluto mettere già da stamattina, appena hai saputo che ci sarebbero stati ospiti (noi..., ma pur sempre ospiti). 

mancava qualcuno, e si è sentito tanto. anche se abbiamo fatto tutti del nostro meglio.

auguri, papà. spero che il tuo giorno ti rimanga impresso nei ricordi almeno per un po'.