6/30 - sprazzi

se maometto non va alla montagna, la montagna riappare all'uscio di casa.

sei tornata, ma solo per un paio di giorni. lunedì sarai di nuovo a lisbona per terminare il tuo semestre di erasmus, e poi finalmente, il giorno del tuo compleanno, ti avremo di nuovo con noi.

sei venuta per "il cambio stagione", essendo partita a fine agosto solo con vestiti estivi e costumi da bagno. ormai, anche nel mite portogallo si rende necessario qualche maglione e un cappotto degno di questo nome.

ti abbiamo attesa ingannando la mattina in una città che ho ostinatamente voluto amare, nonostante tutto e al di là di tutto, e nemmeno io so esattamente il perché. in realtà, ne ho almeno due di perché, uno accettabile e uno meno. ma quel che conta è il risultato, dico di solito. e questo è uno dei pochi risultati che ho ottenuto, pur se inutile.

ti sei riappropriata della tua camera, da me rassettata a fondo e a tradimento durante la tua assenza. hai deliberatamente finto il nulla, anzi… hai sottolineato che non vedevi nessuna differenza rispetto a prima.

effettivamente, trenta secondi dopo che sei entrata nella stanza, non si notava più nessuna differenza.

hai trovato modo di battibeccare con tua sorella pressoché istantaneamente, su chi avesse il diritto di fare per prima la doccia. io mi sono quasi ammazzata andando a chiudere la tua tapparella senza accendere la luce: hai lasciato la tua enorme valigia aperta sul pavimento, in mezzo alla stanza.

e niente… non vedo l'ora che passi questo mese e mezzo.

troppo ordine e troppo silenzio non fanno questa casa.