le cronache di narnia

a costo di apparire creatura del paleolitico (cosa, peraltro, non lontana dal vero), ieri sera a tavola - durante l'ennesimo acquazzone, che favoriva l'atmosfera -  mi sono trovata a chiacchierare con le ragazze di attività / abitudini / comportamenti / scelleratezze che erano comunemente praticati e normalizzati nelle nostre giornate di bambini e adolescenti, e che adesso sarebbero inconcepibili. eppure, siamo diventati grandi anche noi, più o meno sani... il che ha dell'incredibile.

non si usavano le cinture si sicurezza in auto (questo, molto male), per tacere dei seggiolini (malissimo), con il risultato che chi soffriva il mal d'auto se ne stava in braccio alla mamma sul sedile davanti, e chi non lo soffriva viaggiava per lo più all'indietro, omaggiando sberleffi alle auto dietro di lui.

il criterio guida per decidere quale ghiacciolo (o chewing gum) fosse il migliore era la quantità di colore che ti rimaneva per ore sulla lingua.

in classe, alle elementari, consumavamo intere confezioni di colla spalmandocela sull'avambraccio; vinceva chi riusciva a strappare la striscia più lunga, una volta asciugata. in alternativa, con maggiore aggravio economico, si facevano palline di costosissimo attaccatutto uhu extra, che venivano lanciate ovunque (o infilate nel naso, secondo gradimento).

abbiamo sniffato quintali di pasta per le crystal ball, quelle che si soffiavano dal tubicino, colorate e particolarmente odorose. essere vivi dopo questo, è davvero un miracolo.

i bambini turbolenti venivano ricondotti ad una transitoria calma mandandoli in segreteria e fare fotocopie del tutto inutili. ma utilissime a far sbollire quei cinque minuti di stizzosa irrequietezza, che avrebbero reso ingestibile la lezione. al ritorno, dopo una bella corsa nei corridoi, erano mansueti e sorridenti. lo so per certo, uno di questi bambini era mio fratello, allergico a rimanere cinque (ma anche due)  ore di fila seduto ad un banco.

nelle scuole non esistevano le macchinette per distribuire le merendine o le bevande; però esisteva il bidello, migliore amico dei ragazzini (una volta divenuto collaboratore scolastico, molta dell'amicizia è incomprensibilmente svanita), che preparava sontuose michette con salame, prosciutto o mortadella.

non ricordo panini più buoni di quelli, ci accalcavamo in coda a rischio di perdere tutto il tempo dell'intervallo, e se li mangiavano di gusto anche i compagni che, per ragioni religiose, non avrebbero dovuto. ma nessuno si sognava di dire nulla, all'epoca.

si fumava nei corridoi, come ciminiere.. in un gesto che - ovviamente deprecabile dal punto di vista sanitario - costituiva però un prezioso e irrinunciabile momento di comunione fra alunni e professori; si poteva creare comunione anche mentre si mangiavano i famosi panini dei bidelli ... ma, inspiegabilmente, non era la stessa cosa.

e molto altro. che non era, ovviamente, niente di straordinario, ma che oggi sembra parte di un mondo perso in una nebulosa lontana. 

perfetto, mi hanno detto ridendo. non ci stupiremo più se, una volta o l'altra, ti vedremo entrare o uscire da un armadio. con in mano una michetta alla mortadella. preparata dal bidello fausto, aggiungo io speranzosa.

Commenti

  1. Nebulosa lontana.. hai ragione.. nonostante ricordi vivissimi emergessero da ogni tua riga, la cosa che più mi è tornata palpabile era il fumare al cinema, con l'apertura del tetto a fine primo tempo che permetteva di spuzzare in qualche modo l'aria.. eppure nessuno si lamentava, anzi, i fumatori peggiori erano quelli che oggi sono diventati intolleranti e integralisti.. 'na via de mezzo mai..

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  2. ecco, io non ricordavo l'apertura del tetto al cinema. le ragazze non ci crederebbero mai!

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