31/30- il di più

come quei mesi lunghi, che non si capisce perché debbano fare il di più invece di fermarsi a 30 giorni, che un numero tondo tondo ha sempre in sé un'aura di pace, mentre 'sto numero primo non si sa nemmeno bene da che parte guardarlo...

comunque.

forse sono una che fa il di più. nel senso che mi sembra sempre di essere in difetto, che la "normalità" sia il più delle volte solo la faccia presentabile della mediocrità; che, se si può fare di più, perché non dovrei?

perché non dovrei. punto. 

perché il di più, alla fine, diventa a sua volta soltanto la faccia molto presentabile della normalità. quella che piace a tutti, ma che non viene apprezzata, perché tanto è la normalità.

ecco, anche stavolta ho fatto il di più, ho voluto fare 31 quando bastava 30.

sarebbe forse sufficiente togliere i numerini all'inizio del titolo, e nessuno se ne accorgerebbe: il di più travestito da normalità, come sempre. per una volta, mi sono permessa di farlo notare.

ora torna la normalità, almeno qui. nella vita vera, invece, mi è tanto più difficile trattenermi dal fare ciò che posso ma non sono tenuta a fare. solo che è anche tanto faticoso.



Commenti

  1. C'è quel vecchio adagio che recita "fatto 30, facciamo 31", che va bene, eh, è bellissimo. Ma è bellissimo perché non significa aggiungere un pezzettino non richiesto, significa essere arrivati a un passo dal completamento di qualcosa, quindi facciamolo, quest'ultimo passettino.
    Tu invece parli di aggiungere un ulteriore elemento a qualcosa che è già compiuto, parli di fare il di più, e questo è sbagliato per una serie di ragioni.
    La prima, e lo si nota spessissimo in ambiente lavorativo, perché si mette in cattiva luce chi non lo fa. E se fosse solo questo, un bel chissenefrega risolverebbe il problema.
    La seconda, come dici anche tu, perché potrebbe essere (o essere visto, mi rifaccio al post di ieri) come un segno di poca sicurezza (forse quello ho fatto non è davvero 30...) o di scarsa autostima (se non arrivo almeno a 31 non valgo il 30 degli altri)
    La terza, perché facendo cose non richieste potresti finire per dare fastidio con un 31 che viene visto come indebito.
    La quarta, perché l'energia che spendi per il 31 potrebbe essere spesa per un nuovo 1, così che sia un inizio e non la ciliegina su una torta che era già compiuta.
    Che tanto, Chiara, la perfezione o non esiste o è un difetto
    PS: però sono stata sorpresa e felice quando mi è arrivata la notifica del 31/30😁

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    1. non è da te, il contenuto di questo commento. perché avalla una serie di ragioni che so per certo che non metteresti in atto.
      in ambito scolastico, consiglieresti ai tuoi figli di non studiare e rendere da 9 per non risultare fastidiosi a chi studia da 6 (magari scarso)? o gli suggeriresti che studiare e applicarsi da 9 è un segno di scarsa autostima? non credo. e nemmeno applicheresti queste ragioni a te stessa. quando ho scritto che mi sento sempre in difetto è perché non sopporto le cose a metà. e se percepisco che una cosa non sia compiuta, nel modo in cui mi sembra debba e possa esserlo, mi sento in difetto a non completarla. poiché, però, il mondo è pieno di gente che campa prendendo 6, mi rendo conto che agli occhi degli altri il tutto abbia poco senso. ma fa comodo.

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    2. Se una cosa non è compiuta, il lavoro non è finito, quindi il 31 non è un di più
      Non sentirsi a posto se non si ha la media del 10 in tutte le materie (cit) è talvolta segno di scarsa autostima, non sopportare la benché minima imperfezione è un segno di scarsa autostima. "Sono perfetto/a quindi valgo" è segno di scarsa autostima
      Eccetera...

      Lasciare lavori a metà non è quello a cui mi riferisco quando dico che se una lavoro è finito a 30, il 31 è un di più.
      E no, non ho mai insegnato ai miei ragazzi ad accontentarsi della mediocrità

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    3. no, non penso di essere riuscita a spiegarmi.
      non fa niente, diventa lunga e poco produttiva. non ho mai cercato il 10 in tutte le materie "per avere 10 se no non vado bene". è questione di standard qualitativi. in tutto. se so di poter dare 10, dare 7 risulta insufficiente.
      se so di poter dare 6, il 6 va benissimo.

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  2. Non mollate adesso..specialmente se non era solo una corsa, una scommessa, un giochino.. non avete scritto mai giusto per scrivere, avevate sempre qualcosa in serbo, qualcosa da poter essere scritto, che comunicasse.. non smettete.. senza affanno, senza il timer.. ma non smettete..

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    1. ciao franco, non smettiamo, tranquillo😊 era un giochino, ma il blog in sé non lo è. talvolta, come ha scritto flo, si fa più fatica a trovare il tempo, talvolta ancora manca l'argomento giusto, perché non tutto si può scrivere qui. ma scriveremo ancora (mi permetto di usare il plurale). grazie.

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