dimmelo tu cos'è

 guardami.

cosa pensi di me?

sono una persona qualunque: età media (un po' oltre, magari), di corporatura media, altezza media, colori "medi" (ovvero occhi e capelli castani, come più di mezzo mondo), una vita media (nel senso che non faccio nulla di speciale, non ho abilità speciali, non sono né ricca né povera, non mi capita nulla di speciale e non ho alcuna qualità speciale che mi renda particolarmente interessante).

nel mezzo di tutta questa meditudine, perché mai, mi* car* sconosciut* , dovresti sentire l'impulso o la curiosità di incrociare la mia strada e le mie parole?

sabato sono stata alla presentazione di un libro, nell'ambito di una manifestazione espositiva molto piacevole, all'interno di un bellissimo palazzo storico qui in zona.

sono andata su invito di un'amica, che fa parte di un'associazione culturale tutta al femminile, che promuove - appunto- il cosiddetto empowerment femminile, qualunque cosa voglia davvero dire. ma di questo, caso mai, si potrà parlare un'altra volta.

ecco. in mezzo a tutte queste signore, molto signore e molto prese dal racconto di sé e di quanto ruotava intorno al tema (piuttosto frivolo) trattato dal libro e con una invidiabile capacità di far apparire straordinaria una narrazione che a me sembrava gradevole, ma del tutto ordinaria... beh, non so, mi sto aggrovigliando, ma mi sono detta: tu non ce la puoi fare, non hai la minima capacità di essere come loro, in mezzo a loro. o anche in mezzo ad altri.

sono sempre stata piuttosto timida, ma questo mio aspetto si accentua (come forse è naturale) quando mi ritrovo in mezzo ad un gruppo che appare legato da esperienze, frequentazioni, interessi o attività in comune. in questo frangente, pur non accadendo nulla di speciale e pur nella cortesia di tutti, mi sono sentita e mi sono sentita percepita come altro da loro. il classico pesce fuor d'acqua, tanto per riassumere e  banalizzare, che non si capiva bene come mai fosse lì.

ecco, mi sono detta poi... questo è il risultato del tuo coltivare te stessa, alla meno peggio, al di fuori da contesti di gruppo. 

per un attimo, ho nutrito la curiosità di capire cosa vedessero davvero dall'altra parte. ma è stato solo un attimo. torno a chiedermelo solo qui, nella mia individualità che mi è tanto più congeniale e che - ho capito tardi - non potrà portarmi mai da nessuna parte.

Commenti

  1. Cominciamo col dire che tu non sei una persona media. Nel migliore (peggiore?...) dei casi, sei una persona media nella tua cerchia di amicizie e conoscenze. E sei, forse, una persona media considerando la tua cerchia di amicizie perché, come ogni persona più che mediamente intelligente, istintivamente ti circondi di persone che sono migliori di te in alcuni aspetti e necessariamente meno brillanti di te in altri. Perché questo? Perché se così non fosse non le troveresti interessanti. E infatti sei andata alla presentazione del libro (bel libro?).
    Cosa hanno visto quelle signore di te? Poco o addirittura niente, se troppo comprese nell'osservazione di loro stesse.

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    1. non l'ho ancora letto... te lo faro vedere. comunque argomento frivolo. quello che ammirerò sempre negli altri è la capacità di far cadere dall'alto qualunque piccola cosa, rendendola (e rendendosi) almeno apparentemente tanto speciali. sarà anche solo apparenza, ma tanto, come sappiamo, è questo ciò che si vede.

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  2. Ti hanno invitata ad un incontro di empowerment femminile, quindi considerata all'altezza, poi vedrai tu se l'ambiente stimola, lascia indifferenti o magari deprime anche. Comunque, a ben guardare, nel post anche tu stai coltivando te stessa, anche se in apparente volo basso.. ;)

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    1. sei tanto gentile, ma l'incontro (pur se organizzato da associazione votata all'empowerment femminile) verteva su moda e comunicazione. argomento piacevole e interessante ma che non richiede particolari altezze per essere ascoltato. l'ambiente era in sé piacevole, ci mancherebbe, ma non so, mi sentivo proprio una nota fuori dal coro...
      non sono certa di aver capito davvero cosa intendi con l'ultima parte. io intendevo che non mi sono mai data la possibilità di provare a crescere all'interno di un gruppo, sono stata sempre piuttosto una navigatrice in solitaria. e penso (ora) che non forse sia stato un bene, ma ci sono arrivata tardi.

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  3. beh, non ti conosco quindi, a guardarti, non mi posso sbilanciare più che tanto, ma da quel che vedo posso dire che possiedi una prerogativa fondamentale per essere apprezzata: quello stare in ombra, quel non alzare la voce per farsi sentire, quel non sgomitare per raggiungere i riflettori, sono per me una dote che mi fa pensare all'oro che si nasconde nelle miniere.
    massimolegnani

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    1. beh... non so che dire. mi limito a un grazie di cuore, davvero.

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    2. Ecco, vedi? Chi "ti vede" capisce. Non capisce solo chi guarda gli sbrilluccichi...

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