globalizzata e confusa

leggo da qualche tempo un blog di cucina ebraica, Labna  , che mi piace molto ( e che trovate nel mio elenco lettura, ovviamente).
l’ultimo post è dedicato alla tahina, come prepararla e come usarla. con un link a svariate ricette, dolci e salate, nelle quali può essere impiegato questo ingrediente.
nata frenetica, decido che devo provare qualcosa.
ma non ho tahina in dispensa. non l’ho trovata al supermercato, non l’ho trovata al negozio equo e solidale, ho sbirciato su amazon ma i tempi di sono più lunghi del solito battito di ciglia.. inizio a innervosirmi.
finalmente, mi ricordo che vicino a casa c’è un piccolo negozio di generi mediorientali, dove non sono mai entrata: proviamo.
mi accoglie una signora dai modi gentili, discreto italiano, capo coperto da hijab.
alla mia richiesta di un barattolo di tahina, mi risponde che non sa cosa sia .
immagino di aver pronunciato orrendamente il nome, e ci riprovo.
niente... non pervenuto. mi suggerisce di cercare da sola, fra i vari barattoli che mi indica
ne trovo di due marche diverse, ben visibili.
le porgo il barattolo per pagarlo, lo guarda incuriosita e mi chiede per cosa si utilizzi.
fornisco sommarie informazioni, un po’ balbettando...ho quasi il dubbio che mi prenda in giro, ma dura un attimo.
sorridendo, mi saluta e mi chiede di farle sapere se sia buona e se le mie ricette vengano bene.
se le avessi chiesto del lardo di colonnata, forse, avrebbe saputo darmi lei qualche indicazione in più...

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