orgoglio e pregiudizio

alla fine, come ampiamente previsto e non solo da me, la risposta giusta è: no, questo pandemonio non ci ha reso per nulla migliori, anzi.
giusto il tempo di due canzonette sui balconi e di quattro dirette instagram eque e solidali e poi, come per incanto, è riemersa tutta l'acredine che contraddistingue, da nord a sud e da est a ovest, il nostro meraviglioso popolo.
ho geni equamente suddivisi tra nord e sud (come ormai la stragrande maggioranza dei milanesi e dei lombardi), potendo vantare un padre molto milanese e una madre molto pugliese, felicemente trapiantata a milano dalla fine degli anni '50, ma pur sempre e giustamente fiera delle sue origini meridionali.

a milano sono nata e cresciuta, e francamente non vorrei essere nata e cresciuta in nessun altro posto.
quindi, al di là della percentuale genetica equamente distribuita, la mia personalità e il mio cuore sono certamente sbilanciati su questo fronte.
sono però convinta e consapevole del fatto che il mio 50% meridionale mi aiuti - non poco - a riequilibrare l'indubbia rigidità del lato nordico e ad essere una persona, se non migliore, almeno più sopportabile.
ne vado, quindi, assolutamente fiera.

detto questo, e con la totale consapevolezza di quanto possano essere pesanti (temo, anche arroganti…) i lombardi in generale e i milanesi in particolare, le manifestazioni di aperta ostilità che si sono verificate in questi giorni nei confronti della mia regione mi hanno turbata e disturbata non poco.
per quanto poco simpatici si possa essere, non riesco a riconoscere a nessuno il diritto di commentare - con i toni che ho letto - le conseguenze di una vera e propria, incolpevole, guerra vissuta da queste parti.
chi non è stato qui, non può avere in  mente come siano stati vissuti gli ultimi mesi, la fatica fatta e le paure cacciate in gola alla meno peggio per continuare a vivere, sempre alla meno peggio.

come si devono rispetto e solidarietà alle incolpevoli vittime di un terremoto e a chi deve sopravvive tra le macerie, non sarebbe male portare lo stesso rispetto e la stessa solidarietà a chi ha incolpevolmente perso questa battaglia e a chi sopravvive tra queste macerie.

certo, capisco che un terremoto non sia contagioso, diversamente da un virus...ma il dubbio è che per molti sia solo un pretesto per togliersi svariati sassolini dalle scarpe.
e il dubbio non è solo mio, a giudicare da questa intervista a ferruccio de bortoli.
l'ho trovata molto lucida, se non anche equilibrata (ma forse il mio lato nordico sta ancora avendo la meglio…).

come sempre, comunque, da ogni parte i pochi maleducati che fanno baccano si sentono più dell'educata maggioranza: ho letto anche tanti messaggi di solidarietà vera da comuni cittadini del sud verso le persone e le regioni del nord; così come ho letto i sentiti e commossi ringraziamenti provenienti dal nord.
questo mi ha un po' rasserenata, dopo i malumori e la tristezza degli ultimi giorni.
speriamo che ricominci presto il campionato… almeno, chi non può fare a meno dell'insulto libero ritroverà uno spazio circoscritto in cui dare sfoggio delle proprie abilità.
 




Commenti

  1. Volevo leggere l'intervista a Ferruccio De Bortoli prima di rispondere ma non funziona il link...

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