giugno, o quel che è diventato

c'era una volta il mese in cui terminavate la scuola, palpitavate per le pagelle imminenti, talora davate i numeri per esami di terza media o maturità, bivaccavate al maneggio dalla mattina alla sera e poi vi costringevo a spogliarvi sul balcone, piene di polvere e peli di cavallo che in casa anche no, grazie. 

io, dal canto mio, scleravo tutto il mese perché dovevo correre a portarvi avanti e indietro, o - in alternativa- non sapevo dove infilarvi fino al meraviglioso e salvifico momento in cui vi avrei scodellate al mare, nelle braccia di impazienti e trepidanti nonni. era un miracolo di equilibri di tempo, pazienza, urlate folli e momenti per noi, ma sempre in apnea.

quel mese non c'è più.  da un po' di tempo ha lasciato il posto a un suo fratello minore (ma forse anche maggiore) di cui ignoro il nome, ma che mi piace parecchio.

il mese in cui, sì, effettivamente c'è ancora una povera ragazza tuttora alle prese con gli studi, che si strappa i capelli per gli esami da preparare e la tesi da scrivere....ma volete mettere con quale nonchalance e discrezione? irriconoscibile.

per non parlare di quella che ormai lavora e pensa solo a organizzarsi i fine settimana in autonomia e baldoria.

e io?

io mi guardo attorno... un  po' incredula che tutto quel giugno sia già definitivamente passato, che davvero non abbiate più bisogno di me, che io non abbia più bisogno dei nonni (meno male, visto che sono decimati), che possiamo parlarci da persone adulte, sedute con calma sul balcone (quando ci siete), nella luce della sera e nel profumo dei gelsomini, che anche quest'anno hanno compiuto il miracolo di rifiorire nonostante me.



Commenti

  1. Molto tenero questo giugno com’era per te un tempo.
    massimolegnani

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    1. era tenero, è vero... ma anche parecchio faticoso. luglio era il miraggio per la sopravvivenza.

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  2. Risposte
    1. no, non così tanto. preferisco di gran lunga le serate di adesso sul balcone

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    2. immagino, ma io non le ho...

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