la nebbia agli irti colli

 qui non abbiamo colli, né maestrale, né mare. solo nebbia, da più di due settimane. 

oggi è il primo giorno in cui il sole ha deciso di donarsi sin dal mattino a noi pallidi e intristiti umani, con quello splendore metallico che gli riesce così bene solo nei mesi freddi.

dal mio balcone, stamattina, vedevo il profilo delle prealpi disegnato all'orizzonte, nitido come se qualcuno lo avesse ripassato a china, e non mi sembrava vero.

ma non è la nebbia metereologica quella che mi preoccupa di più. è quella che di frequente mi abita testa e anima, che periodicamente si riaffaccia, come a voler avvolgere - nascondendoli - tutti i pensieri che mi affollano l'esistenza.

sto invecchiando? sì... non sono più reattiva e dinamica come tempo fa? ancora sì... e mi disturba maledettamente, per quanto sia in grado di catalogarlo fra le manifestazioni inevitabili della vita.

non che sia (già) del tutto rimbambita, per carità.

ma accuso la fatica di un sovraffollamento di pensieri e incombenze che prima gestivo con la disinvoltura di un prestigiatore e che ora mi mandano ai matti di frequente.

spero che a tutto ciò possa almeno corrispondere un incremento di saggezza, ma confesso che per ora non ne colgo i segnali. colgo solo la mia insofferenza e il mio disappunto. 

e la voglia (e la necessità, anche), sempre più incalzante, di scappare lontano da tutta questa nebbia.


Commenti

  1. Forse la saggezza è proprio tenere i pensieri ovattati nella nebbia, che non si scontrino uno con l’altro. In questo caso tu sei già avanti!
    massimolegnani

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    1. eccomi, sempre in ritardo... sta diventando un tratto distintivo! che dire... speriamo nella saggezza, a questo punto, che di aiuto c'è sempre bisogno.
      buona settimana!

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