primavera

 sai che è arrivata perché lo senti, non perché lo dice il calendario. che ne sa, il calendario?

come può sapere come ci si sente affascinati dalla mutevolezza del cielo, dal verde tenero e leggero che spunta ovunque, dalla luce brillante e ancora priva della pesantezza estiva? non lo può sapere, poveretto... non è colpa sua.

non può nemmeno sapere che la primavera si annuncia di colpo, prepotente nel suo riempirti la testa e l'animo di voglia di fare mille cose diverse, ovviamente per lo più non fattibili, ma che ti fanno di nuovo sentire viva. non sa nemmeno questo, ma lo perdoneremo. 

così come, in qualche modo, forse, perdoneremo noi stessi se la non fattibilità dipenderà in buona parte dalla nostra pigrizia, oltre che da una oggettiva non illimitata disponibilità di tempo e risorse.

e non importa se anche quest'anno, come tutti gli anni, sarà poco più di un'illusione passeggera: l'essenziale è riuscire ad afferrare l'illusione almeno per qualche tempo, sentirne il profumo e assorbirne i colori, per uscirne più vivi e rafforzati.

noi nati in primavera, impetuosi e volatili come i temporali d'aprile, inclini a passare dalla tempesta al cielo sereno in un battito di ciglia, siamo abituati alla transitorietà di questo stato di grazia... ne siamo permeati. 

per questo, ci dispiace tanto per il calendario... che ne sa lui della magia di questa mutevolezza?


Commenti

  1. Che ne sa che ci fai aspettare secoli tra un post delicato e l'altro? ;)

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    1. Ahahah... è la mutevolezza dei nati in primavera!
      il calendario non ne sa niente, poveretto... è nato calendario. a presto 😉 e grazie

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  2. Pensavo... come può un'anima primaverile come la tua risuonare con uno spirito invernale come il mio, io che mi nutro di vento e di neve, che rinasco al gelo di certe luminosissime e rare mattine, una come me per la quale ogni nuvola è un presagio di tempesta, nata nel giorno più breve dell'anno, quando l'aria sa di cannella e fuoco di legna, di suoni ovattati dalla neve in terra e cappelli di lana sulle orecchie...

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    1. è la mutevolezza dei nati in primavera. come passiamo dalla tempesta al cielo sereno in un battito di ciglia, così siamo capaci di stare bene con cuori invernali come estivi.
      e comunque, sei anagraficamente nata d'inverno per meno di un capello: il che ti avvicina alla mutevolezza autunnale, non dissimile da quella primaverile.

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