quel che resta del giorno

ieri non è stata una bella giornata. anzi, direi che è stata pessima... il mio blue monday con due giorni di ritardo.

così, decido di andare a casa un po' prima del solito, portandomi un po' di lavoro da finire intanto che scorrevano le immagini dell'inauguration day.

confesso che, con spirito probabilmente ingenuo e sempliciotto, ho vissuto l'avvenimento con gioia ed entusiasmo, come se il cambiamento  possa riguardarmi direttamente e non solo marginalmente, come realisticamente sarà (o, magari, neppure marginalmente).

sarà stata la bellissima giornata di sole a washington, così in contrasto con l'orribile grigiore di qui, saranno stati i visi felici ed emozionati dietro le mascherine, il senso di liberazione che regnava, le parole della giovanissima poetessa, o tutto quel che volete, compresa la favolosa retorica di cui solo loro sono capaci con tanta convinzione... per me è stato un necessario momento di serenità, ottimismo e speranza.

sempre molto ingenuamente, ho condiviso questi sentimenti nel corso della telefonata della sera, esprimendo amarezza per il fatto che da noi non si viva mai un'atmosfera del genere: non il minimo attaccamento alle figure istituzionali (sarà magari che ben pochi ne sarebbero degni...?), non il minimo senso di unità e orgoglio (ma figuriamoci...), non il minimo sentimento di slancio e solidarietà tesi ad un comune benessere. nulla, se non sterili polemiche, reciproche ostilità e gioco al ribasso.

dall'altro capo, mi si fa gentilmente notare che sì, certo, capiamo l'entusiasmo, ma ricordiamoci che non è tutto oro quel che luccica, che gli stati uniti sono uniti di nome più che di fatto, che le divisioni non finiscono in un giorno, che il razzismo impera e la povertà pure, che fino a ieri si sparavano allegramente al congresso e domani chissà. eccetera eccetera.

grazie per la precisazione: non essendo io alice nel paese delle meraviglie, ne ero consapevole anche senza, ma grazie comunque.

sentirsi spegnere anche l'unica scintilla di infantile gioia della giornata era giusto quel che mi serviva: quel che resta del giorno, a questo punto, non è davvero nulla, se non un inutile e soffocante strattone che mi annega nella realtà.


Commenti

  1. [Ecco, a questo punto arriva qualcuno che ti dice che è così per tutti.]
    Pur considerando DT un personaggio ributtante, c'è qualcosa di poco trasparente che non so definire ma mi inquieta.

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    1. non metto la mano sul fuoco per nessuno e non lo farò neppure questa volta, ma nulla mi sembra più sinistro e inquietante di ciò che, fortunatamente, abbiamo appena lasciato.
      io mi sento sollevata, molto. magari non sarà un genio, ma a questo siamo parecchio abituati.

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