Le donne che sarò

ovvero, come tirarsi la zappa sui piedi da sole.

non ho una fervida immaginazione. in più, fatico a vedere chiaro in me al presente, figuriamoci cosa potrò vedere e capire in prospettiva. comunque, proviamo.

io non sarò quella che sono ora, perchè non lo sono mai stata.
chi ha avuto diverse vite precedenti può agevolmente immaginare che ne avrà diverse anche future.

sarò madre di due studentesse universitarie. vivranno un po' con me e un po' da sole, io saprò sempre meno cosa faranno, con chi saranno e cosa penseranno.
per una maniaca del controllo quale sono, non sarà ua fase semplice.
nei momenti di maggior lungimiranza e serenità, la vivrò come un giusto passaggio, un loro inalienabile diritto, un segno di definitiva  crescita e normale realizzazione come adulte.
nei momenti di sconforto, lo percepirò come un'ingiusta (e inesistente) volontà di escludermi dalle loro vite e dai loro momenti importanti. avrò lunghe riflessioni sul tipo di madre che sono stata e su quello che avrei voluto e potuto essere. nutrirò il solito senso di inadeguatezza e penserò che ogni loro difetto sia una mia colpa e ogni loro pregio una qualità che non ho contribuito a trasmettere o a migliorare. ma questo fa parte di me anche ora, non posso sperare che passi.

sarò una donna consapevolmente e volontariamente inchiodata ad una vita che non amo fino all'ultimo secondo in cui le ragazze avranno bisogno del mio sostegno materiale per vivere. solo allora, mi concederò il lusso di pensare ad una vita diversa, che potrà magari essere meno agevole dal punto di vista di ciò che materialmente possiederò, ma che voglio immaginare più piena e soddisfacente sotto altri aspetti. non avrò mai il coraggio di privare loro di qualcosa per inseguire un qualunque mio desiderio o capriccio. questo anche se, anni fa, un'amica ha provato a dirmi che una madre felice è anche una madre migliore.

sarò una donna che vorrà sperimentare, perchè per molti anni mi sono seduta sulla stessa vita senza neppure concedermi il lusso di provare a sfidare i miei limiti. per paura di cosa, non lo so. molto probabilmente per paura di fallire. ma quando sarò certa che un eventuale fallimento coinvolgerà solo me, forse avro il coraggio di provare.

sarò una donna che, se ne avrà la capacità e la fortuna, cercherà di costruire qualcosa di veramente suo. perchè non si può vivere in eterno la vita di altri, anche oltre ogni vincolo.
ma occorrerà essere molto brave, e non so se ce la farò.

forse avrò la fortuna di essere nonna, se le mie figlie avranno quella di essere madri. non credo che sarò la tradizionale nonna che fa biscotti e legge fiabe, né avrò la pazienza di occuparmi a tempo pieno dei miei nipoti, anche nel caso in cui abitino a ragionevole distanza da me. avrò bisogno dei miei spazi, ma  saprò esserci nei momenti di necessità. racconterò ai bambini le storie della loro famiglia, delle persone che non avranno avuto la fortuna di conoscere, di quello che potrà aver contribuito a renderli come saranno.

non sarò una donna sola, o almeno me lo auguro.
ma questa non sarà una cosa che dipenderà solo da me, quindi ha forse poco senso considerarla.
ciò che dipenderà da me sarà la volontà di non chiudermi e isolarmi, perchè da soli non si va da nessuna parte. mi piacerebbe, forse, trovare una realtà in cui identificarmi, in cui rendermi utile e spendere le mie energie. anche questo sarà un modo per costruire qualcosa di mio.

sarò una donna che frequenterà corsi. detto così fa ridere, ora che ci penso.
ma vorrei frequentare corsi di lingue, di cucina, di scrittura e di filosofia. non serviranno a nulla, ma il futuro dovrà essere il momento in cui farò finalmente ciò che mi piacerà, e non ciò che servirà.

sarò una donna che sperimenterà cosa voglia dire avere poca salute e aver bisogno degli altri. triste ma inevitabile. dovrò mettere da parte il mio orgoglio e saper chiedere. non mi piace, ma è un momento che tocca a tutti e io non ne sarò esentata.

sarò una donna di cui, forse, qualcuno si ricorderà, in qualche modo e almeno per qualche tempo.
poi, però, so che non sarò altro che silenzio e immagini sfuocate.





Commenti

  1. Figli: lo scopo dell'educazione non è forse aiutarli a maturare la loro indipendenza e autonomia di giudizio? Vederle vivere la loro vita di giovani donne non più bisognose del'approvazione di mamma è quanto di meglio possa capitare, è la cifra del tuo successo.
    Vite non tue: hai fatto scelte difficili, ti sei trovata a doverle fare. Non sei stata pienamente libera e sei stata brava, nonostante tutto, a costruire una vita serena. Solo tu sai quanta fatica ti è costata, da fuori si vede sempre soltanto la forza.
    Corsi: e perchè dovrebbe far ridere? io non ho ancora finito: francese, glottodidattica, acquerel.... Aspetta, hai detto che frequenterai "Corsi"??? Ahahahaha adesso ho capito ;-)

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    1. mah, in realtà ho detto che frequenterò corsi... ma do sempre meno importanza alle maiuscole, da un po' di tempo.
      nel futuro, vorrò vedere sempre meno della mia vita passata e dei suoi strascichi, se possibile.
      questo, senza rinnegare nulla e senza togliere niente a nessuno.

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    2. Vorrei riuscire a farlo anch'io, quando penso a certe cose mi arrabbio ancora tanto

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    3. pensandoci ora, non fa ridere neppure un po'.
      non so come ho potuto crederlo.

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