"e dietro una grande donna c'è sempre chi o che cosa? solo se stessa, temo" (mina)


a sadder and a wiser man 

he rose the morrow morn

(t. s. coleridge)

l'ultima volta che l'ho vista, ormai un paio di anni fa, recitava a memoria passi di tacito e tucidide, ripescava ricordi di vario genere (un po' rimescolati, per la verità, rispetto a versioni precedenti), annunciava che avrebbe acquistato un drone da far svolazzare qua e là e diceva che le sarebbe piaciuto partire per la nuova caledonia sulle orme di louise michel.

l'ho sentita la scorsa primavera, in piena pandemia: mi aveva chiamata lei, per assicurarsi che tutto andasse bene...

le ho scritto per pasqua, qualche giorno fa, per sincerarmi a mia volta che tutto andasse bene.

no... non andava bene. il messaggio non riceveva risposta, contrariamente al solito.

il telefono ha squillato solo qualche giorno dopo: ho visto il suo numero e mi sono illuminata. invece era sua sorella, mai incontrata in vita mia, che aveva letto il mio messaggio e mi chiamava per darmi la notizia, così come stava facendo - mi ha riferito - con tanti altri ex studenti di cui aveva rinvenuto traccia qua e là. marmar se ne era andata, improvvisamente, il giorno prima di pasqua, con uno di quei colpi di teatro che lei amava tanto.

marmar era sola, almeno apparentemente e ufficialmente. nessuno ha mai saputo nulla della sua vita privata, nulla trapelava se non quello che lei aveva voglia di raccontare con la sua verve, la sua teatralità e la sua implacabile ironia. e chissà se era stato davvero tutto come descriveva lei...  mi piace crederlo, in ogni caso.

un lavoro normale, un'esistenza quasi nascosta, un nome su cui non si trova nulla neppure cercando. eppure, un faro potente, per me come per generazioni di suoi allievi che da lei hanno ricevuto insegnamenti ben oltre la mera didattica.

dietro una grande donna può anche non esserci qualcuno o qualcosa di eclatante; o, invece, anche sì... perché, in ogni caso, non è questo che fa la differenza: la differenza la fanno testa, passione, curiosità, un pizzico di sana follia e voglia di vivere nonostante il tempo. 

alla fine, davvero grande è chi - uomo o donna, da solo o con qualcuno o grazie a qualcuno- lascia dietro di sé un ricordo che altri abbiano desiderio di raccogliere affinché non vada perduto.


Commenti

  1. Sarà una banalità ma certe persone, quelle che hanno dato tanto, non ci lasciano mai.
    Puoi scrivere di lei e di cosa ti ha insegnato, per lasciare la sua eredità a chi non l'ha conosciuta.

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    1. Mi ha insegnato a farmi domande, anche in assenza di risposte.
      Perché la domanda è un inizio, e la risposta - molto spesso- una fine.

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