l'amore ai tempi del colera

l'amore ai tempi del colera ha il colore della pazienza, il gusto dell'attesa, il profumo dell'impazienza e il suono di una voce. al tatto… non pervenuto.

è un viso in uno schermo, una frase in un messaggio, un audio nel telefono.

è ragionevolezza di comportamenti, che mal si concilia con l'impulsività dei ragazzi (ma, vi assicuro, ache degli adulti); è insofferenza per la separazione, a malapena compensata dagli aiuti offerti dalla tecnologia.
è condivisione di film, giochi di società (ho visto anche partite a carte), allenamenti in tandem, feste di compleanno, risate incontenibili dalla stanza fondo del corridoio e frasi sussurrate negli auricolari da quella a metà corridoio.

l'amore ai tempi del colera è una penitenza che si fatica a comprendere, ma anche un regalo che aiuta a vedere oltre.
è un lusso che non tutti si possono permettere: solo chi ha basi granitiche o - al contrario - nessuna base e nessuna conseguente aspettativa, può guardare oltre, con sicura serenità o incosciente baldanza, costruendo un domani o più semplicemente progettando come recuperare il tempo perduto.

nella terra di mezzo, tutto appare più complicato.

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