Il libro del mese -II

Non è segnata su nessuna mappa.
I luoghi veri non lo sono mai.
questo mese tocca a lui.


ed è curioso, perché quasi un anno esatto fa ne scrivevo proprio  qui.
poi, molto più recentemente, di nuovo, il pensiero della balena si è riaffacciato, dal nulla.
è stato inevitabile, da una settimana ho iniziato a rileggerlo.
non sono riuscita a ritrovare la mia vecchia copia, risalente al liceo... forse perduta nei traslochi (ma mi pare impossibile), o più probabilmente rimasta nascosta da qualche parte, nella libreria di casa dei miei.
allora, la scelta è caduta sull'edizione tradotta da cesare pavese.
del libro mi affascina tutto: dalla finzione letteraria della iniziale "etimologia (fornita da un intisichito fu assistente di ginnasio)" al corpo della narrazione, con l'inscindibile binomio degli antagonisti che finiscono per essere uno dannazione e ossessione dell'altro.
della prefazione di pavese, non riesco a staccare gli occhi da questa frase:
"poiché avere una tradizione è meno che nulla, è soltanto cercandola che si può viverla".
la balena non poteva trovare miglior genitore adottivo.

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