rumore bianco

ho vissuto un'infanzia e una giovinezza rumorose.
la casa milanese, su una strada di elevato traffico, non conosceva (e non conosce) silenzio neppure di notte: lo sferragliare del tram, quando percorre la curva che precede la fermata di fronte al portone, non potrà mai cancellarsi dalla mia mente e rimarrà sempre uno dei suoni che rappresentano casa.
era per me una sorta di accompagnamento al sonno, che mi faceva sentire al sicuro: mi piaceva rintanarmi sotto le coperte, in attesa di scivolare nel dormiveglia, e ascoltare i rumori che diventavano sempre più leggeri e lontani, ma che mi rassicuravano sulla costante presenza di vita, là fuori.
il rumore bianco era, invece, quello della casa in montagna: rumoroso anche più del tram… ma - allora- ugualmente piacevole, spesso accompagnato da un vento leggero o da pioggia sul tetto.

è stato dopo, che ho sperimentato il vero rumore bianco.
e non quello della montagna, o quello terapeutico della cascatella, o della brezza sul lago, o del frusciare delle foglie nel bosco che generosamente mi dispensano i siti di meditazione e aiuto al sonno che periodicamente frequento.
no.
quello, infernale e pesante come piombo, di una casa avvolta nel nulla quando non nella nebbia, senza alcun rumore di giorno e figuriamoci di notte, vissuto nella consapevolezza che  qualunque rumore avessi sentito  non sarebbe stato un buon segno.
lo sento ancora, talvolta: un ronzio incessante nelle mie orecchie, tese a cogliere segnali di presenze che non sarei riuscita a considerare amiche.
come era diverso, quel faticoso piombare nel sonno in un assordante silenzio, dal tranquillo scivolare nella notte della mia infanzia.

il solo rumore bianco che ancora sopporto è quello delle sere in montagna, sotto un cielo di stelle e un mantello di neve, con il ruscello che scorre e un'aria leggera che soffia nella valle.

Commenti

  1. Ho sempre avuto bisogno di silenzio e non solo per dormire.
    Ci sono però silenzi di diversa natura, che disorientano e fanno paura...

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    1. ci sono silenzi non compatibili con la mia natura. ma capisco che il problema sono io, non loro.

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