Guardiamoci intorno. Ma anche dentro.

visi annoiati e anche un po’ assonnati.
occhi, fintamente puntati sul relatore, persi nel vuoto.
giochi sul telefono, lavoro al pc, bozze di atti o contratti da correggere.
chiacchiere di madri sull’influenza dei bambini, resoconti compiaciuti di viaggi o prodezze sportive.
nelle prime file, i soliti noti - simbolo tragicomico di quanto i miei colleghi siano capaci di prendersi sul serio - annuiscono solennemente alle parole (di sconcertante banalità) di chi cerca di convincerci di quale arricchimento professionale possa derivare dalla formazione obbligatoria.
più presa, decisamente molta di più, ha il resoconto delle possibili sanzioni comminabili ai refrattari all’obbligo di aggiornamento.
sento menzionare mesi di sospensione... fino ad arrivare alla cancellazione dall’albo.
quasi tutto mi pare più serio della pantomima cui sto (fintamente, lo confesso) partecipando.



Commenti