il sole e la luna

mia mamma è nata in una cittadina del sud, in pieno giorno e in pieno mese di agosto, sotto un sole che da questa parti nessuno ha mai visto.
ha un'esuberanza e un'energia che dal sole certamente le derivano e che distribuisce generosamente, a piene mani, come se fossero inesauribili.
ama luce, colori e suoni, sapori decisi e profumi inebrianti.
fedele alla perpetua piena rotondità dell'astro che la caratterizza, ha la tendenza ad aggiungere più che a togliere, a comunicare più che a tacere, a voler convincere piuttosto che a farsi da parte.
è tutto tranne che invisibile e silenziosa, anche se mai (quasi mai...) sopra le righe.
in tutto ciò che fa sono evidenti la vita, la passione e la solarità di cui è pervasa.

sono nata al nord, in un lunedì festivo, come ben sa chi si prende la briga di leggere le quattro storielle che racconto su di me nell'apposita pagine del blog.
per essere precisi, si trattava del lunedì di Pasqua di quell'anno.
per essere ancora più precisi, e attinenti al nostro titolo, in considerazione delle regole universali che ogni anno determinano la scelta del giorno di Pasqua, sono nata di lunedì festivo, secondo giorno dopo la  luna piena, e quindi in piena fase di luna calante. 
per essere del tutto pedanti, nascere di lunedì - qualunque esso sia- comporta quasi obbligatoriamente una sorta di consacrazione al simpatico corpo celeste.
per scrivere questo post, di cui ho proposto il titolo senza sapere assolutamente in cosa mi sarei infilata,  ho leggiucchiato qualcosa qua e là sulla luna e le sue fasi.
ho così scoperto che il primo periodo di luna calante è detto "luna secca" ed è- ovviamente - la fase in cui la luna inizia a perdere la sua rotondità per assottigliarsi sempre più, fino a scomparire completamente.
di conseguenza, è la fase della perdita e dell'affinamento, della selezione per arrivare all'essenziale, inevitabilmente estremizzata nella tendenza a diventare invisibile.

mia mamma non si capacita ancora oggi della figlia lunare che le è toccata, lo ritiene un impossibile scherzo del destino.
non si capacita delle sue fasi instabili e della sua asciuttezza (che ora so da dove derivano), dei suoi silenzi e delle sue ricorrenti malinconie (forse, più che altro, malumori), della sua certezza di voler essere il meno possibile al centro dell'attenzione.

quello che non sa, però, è che la lunarità della figlia si accentua al cospetto della solarità della madre.
e che quando, invece, non si sente sopraffatta dalla di lei esuberanza, che tende inconsciamente a controbilanciare, si riappropria di quella parte di vitalità che  deve per forza esserle arrivata, in qualche misura, se non altro grazie alla genetica.
come se sapesse, la figlia, che davanti a cotanta solarità sarebbe del tutto inutile cercare di emanare una propria luce, che forse non sarebbe neppure percepita nel giusto modo da chi, comunque, questa luce le ha regalato.
o forse, invece, il sole ne sarebbe felice e ne ricaverebbe un'altra ragione per splendere un po' di più e un po' più a lungo.
di certo, in ogni caso, il sole senza la luna avrebbe meno ragione di essere. e viceversa.



Commenti

  1. Si pensa sempre che la luna, senza il sole, sarebbe invisibile. Non si considera mai che , di notte, la luna rende manifesto il sole. Che non so se c'entra, ma il tuo post mi ci ha fatto pensare.

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  2. è vero, ma temo che non ci sia confronto...

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