interrogativi

ieri sera ali mi ha di nuovo regalato la sua compagnia per un giro insieme post ufficio. trattasi di regalo non scontato, quindi molto apprezzato.

siamo andate nella cittadina vicino alla nostra, così simile e così diversa; siamo state in un  paio di negozi di abbigliamento, giusto per un'occhiata, e poi in una libreria aperta non da molto, luminosa e piuttosto ben fornita. giusto un giro, anche qui: i libri impilati ancora da leggere sono troppi per giustificare nuovi acquisti.

mentre mi aggiravo tra gli scaffali, leggendo titoli e nomi di autori più o meno noti (ma anche assolutamente sconosciuti, almeno a me), un pensiero mi ha colpita... non un pensiero geniale, a dire il vero, ma è quel che mi è passato per la testa.

se in una piccola libreria di una piccola città di provincia mi posso imbattere in tante disparate pubblicazioni, di autori più o meno recenti, più o meno noti e - certamente e senza voler polemizzare- più o meno talentuosi, quanti milamilioni saranno nel mondo le persone che ritengono di aver da dire qualcosa meritevole di pubblicazione, e che arrivano poi a vederlo pubblicato? per tacere, comunque, di tutti quelli che scrivono senza riuscire a pubblicare.

e quindi... ma che problema ho io, che ultimamente faccio una fatica insensata per trovare qualcosa da scrivere in un blog che somiglia sempre più ad un malato terminale vittima di accanimento terapeutico? la distribuzione dei talenti mi appare sempre più iniqua.

Commenti

  1. Ups... stavo per scrivere una cosa tipo "wow, 3 post in 4 giorni, ben tornata Chiara!"

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    1. chi può dirlo... ma la distribuzione dei talenti è veramente iniqua.

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  2. spassoso e significativo etichettare il blog come malato terminale che subisce un accanimento terapeutico.
    e comunque finchè hai di queste trovate azzeccate significa che hai ancora qualcosa da dire :)
    massimolegnani

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