di missioni e di bicchieri

mio fratello ha un'amica buddista, donna in carriera, molto dinamica e "di mondo" - nel senso che ha vissuto nei paesi più disparati e ha una spiccata propensione alla vita sociale.

questa donna, intorno alla cinquantina, è fresca di separazione dopo venti e qualcosa anni di un matrimonio piuttosto travagliato e affollato.

dopo l'iniziale e normale botta di sconforto e tristezza, pare aver trovato un suo equilibrio proprio grazie alla pratica buddista, di cui è fervente seguace e grazie alla quale dedica molto spazio alla meditazione e a lavoro su di sé; in sostanza, secondo quanto mi riferisce mio fratello, è giunta alla determinazione che va bene così, in quanto la missione del marito nei di lei confronti è terminata. 

missione che, a quanto pare, consisteva proprio nel farla giungere alla consapevolezza che - nonostante il lungo cammino percorso insieme -non sono fatti l'uno per l'altra ed è giusto che procedano separati.

molto bene.

e qui, capisco che io non ce la farò mai.

perché mai qualcuno dovrebbe infilarsi (e rimanere, per giunta, e non poco) sul mio cammino al solo scopo di farmi capire che camminare insieme non è cosa? non è che si faceva prima a non incrociare proprio i rispettivi cammini, arrivando alla medesima conclusione molto più rapidamente e con meno devastazione? anzi, aggiungo, magari lasciando spazio, tempo ed energie per qualche altra missione un po' più costruttiva e di soddisfazione per entrambi.

io mi intendo (o almeno credo di intendermi) solo di un certo tipo di bicchieri... ma qui mi sembra che ci sia una certa forzatura sui pieni e sui vuoti...

chiedo per un'amica, fatemi capire dove non capisco.

per favore, astenersi motivazioni tipo "tutto serve a crescere" aut similia... si può crescere bene (o pure meglio) anche incontrando belle persone o facendo belle esperienze.



Commenti

  1. Boh. Forse lei ha capito che tutti gli uomini simili al suo ex marito non sono adatti a lei. O magari che nessun uomo è adatto a lei... non so. In linea di massima concordo con te: si cresce benissimo anche (e soprattutto) attraverso esperienze positive. Altrimenti perché non creiamo deliberatamente ostacoli in numero sconsiderato ai nostri figli??

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  2. non credo ci sia una risposta
    era solo un tentativo malriuscito di dare un senso a ciò che senso non ha

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