di questo e di quello

 ci siamo liberati di luglio: per quanto mi riguarda, il più è fatto.

in ufficio regna la solita atmosfera in bilico tra la crisi di nervi pre- chiusura e la rilassatezza incombente per le vacanze dietro l'angolo. nessuna ha più la voglia e la forza di innervosirsi per i contrattempi dell'ultimo secondo, si reagisce con resilienza e si va avanti, consce della prossimità del traguardo.

le figlie latitano, come al solito in questo periodo.

il nonno, trasferito al mare per sfuggire alla canicola milanese perché con i suoi abbondanti 93 anni mi dà sempre qualche pensiero, è l'unico che riesca a dormire come un bebè nella calura che regna sovrana anche laggiù.

la zia, 85 anni lievi come piume, provvisoriamente ancora in città, combatte la noia salendo su un tram e facendo il giro da un capolinea all'altro. le linee quelle belle, però, ci tiene a precisare, così mi rinfresco la memoria sui quartieri che non vedo da un po' di tempo.

vorrei dirle che ogni tanto, da tempo, amo fare la stessa cosa... ma non ho ancora capito se questo possa far sentire giovane lei o anziana (ma feliciotta) me.

luglio è il mese di chi va e viene, parte e ritorna, fa valigie e disfa valigie; delle cene con amiche che magari non si vedono da tempo, per ragioni che non sono nemmeno vere ragioni, del sollievo per il riposo che si spera si avvicini e la delusione e l'insofferenza per tutto quel che non si è state capaci di essere o di fare nel corso dell'anno.

è persino il mese di cene con un paio delle mie (spettacolari) ex cognate... ma chi non ha un fratello che sia mio fratello forse troverà il tutto un po' contorto.

è il mese della solitudine e dei tanti pensieri, ai quali si cerca di dare un senso compiuto che non avranno mai, della luce fino a un tardi che già è un po' meno tardi di giugno, dei gelsomini che ancora profumano ma non fanno più nuovi fiori, dei calici di vino centellinati nel silenzio del mio balcone, prima di cena, con lo sguardo perso oltre i tetti di fronte e un podcast sui viaggi in francia nelle orecchie.

caro agosto, dopo questa baraonda cerca di essere piacevole e gentile. ce lo meritiamo tutti.

Commenti

  1. bel crescendo emozionale in questo brano che scorre come il tempo estivo, senza strappi e senza acuti.
    e un brava a te e a tua zia per la gita in tram a riscoprire Milano da un capolinea all'altro.
    massimolegnani

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    1. riemergo con tanto ritardo... ti chiedo scusa e ti auguro un buon proseguimento di estate! a presto

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