selezione

la mia amica, tempo fa, mi ha giustamente fatto notare che occorre scegliere con cura le battaglie da combattere, lasciando andare ciò che non vale il dispendio delle nostre energie fisiche e mentali.

l'osservazione non mi aveva fatto piacere in quel frangente, anche se il riferimento era ad una battaglia che non avrebbe neppure dovuto essere valutata, tanto era poco pregevole. in più, la mia indole è sempre stata molto combattiva per istinto: combattere per qualcosa in cui credo e a cui tengo mi ha sempre fatto sentire viva, al di là di ogni considerazione sul valore intrinseco dell'obiettivo da conseguire.

invece, mi sta accadendo, quasi inconsapevolmente, di abbracciare il suggerimento molto più di quel che avrei voluto o auspicato.

in sintesi, se mi soffermo a riflettere quando mi trovo a dover scegliere come comportarmi, faccio sempre più fatica a trovare battaglie che valgano la pena (a mio personalissimo giudizio) di essere combattute.

sono solo stanca? sto diventando troppo analitica nelle mie valutazioni? sta prevalendo, dio non voglia, un certo qualunquismo?

non lo so, non riesco a inquadrare la situazione come vorrei, e anche questo mi dà fastidio.

Commenti