mondi

mi ricordo distintamente di quel periodo.

avevo paura del buio, tanta. avevo visto qualcosa in tv che mi aveva spaventata e non riuscivo a liberarmene.

quindi, quando la sera arrivava il momento di andare a letto, raggiungere il bagno in fondo al corridoio che a 9 o 10 anni mi pareva infinito, era impresa che richiedeva un coraggio fenomenale.

siccome questo coraggio non lo avevo, incurante delle proteste di mio padre accendevo tutte le luci che trovavo lungo il mio cammino, anche quelle delle camere laterali, che scrutavo da lontano con sguardo indagatore, sperando di non cogliere tracce di oscure presenze.

quando finalmente arrivavo nel mio letto, mi pareva di aver conquistato il luogo più sicuro e confortevole del mondo, mi acquattavo con la testa sotto le coperte e iniziava uno dei momenti preferiti della giornata.

al caldo e "al sicuro", da sola con i miei pensieri, mi sentivo libera di inventare nella mia mente le storie più incredibili (e anche insensate) di cui mi immaginavo protagonista.

potevo essere chiunque, avere qualunque aspetto, affrontare qualunque sfida o abbandonarmi a fantasticherie varie, senza timore che qualcuno si avvedesse di quel che mi passava per la testa.

spesso questi sogni ad occhi aperti duravano ore... ero consapevole del fatto che stessi perdendo ore di sonno, ma non avrei rinunciato alle mie elucubrazioni per nulla al mondo.

al mattino, riemergevo come la solita bimba di sempre, tranquilla, giudiziosa, con i piedi per terra e poco incline a fantasie.

nessuno immaginava che, nella notte, ero stata un pirata (all'epoca divoravo tutti i libri di salgari), una principessa medievale, una pocahontas ante litteram che lottava per il suo popolo o un veterinario nelle savane africane.

devo aver iniziato allora ad appartenere a mondi diversi: quel che sono e quel che appaio, sfumature che in pochi si sforzano di vedere e che ancora in meno riescono a cogliere. 

quel che si vede, sempre, è solo la cara vecchia chiara, seria e affidabile, che poco concede a sogni e immaginazione, i cui desideri sono conosciuti  e capiti davvero solo da pochi.

e, comunque, no, non ho più paura del buio.

Commenti

  1. Bellissimo Chiara. Da piccoli la fantasia si sprigiona in modo eccelso.
    Complimenti per questo tuo racconto di vita. Buona giornata.

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    1. ciao Pia, grazie. è vero, da bambini si hanno capacità che poi, misteriosamente, vanno scomparendo. è un peccato. grazie per essere passata, a presto.

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  2. Da piccolo mi acquattavo anche io sotto le coperte lasciando uno spiraglio tipo entrata di tana, ma prima dovevo chiudere tutti gli sportelli di tutti gli armadi.. non ti dico la notte della befana.. mi sarei preso psicofarmaci per dormire..solo a saperne dell'esistenza.. ahah
    ora dormo ovunque e comunque.. secondo me sto ancora recuoerando.. ;)

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