questioni di principio

concedetemi un piccolo sfogo, di natura personale e professionale. non tocco quasi mai quest'ultimo lato della mia vita, ma sto arrivando un po' al limite.

ho scelto, ormai diversi anni fa, la professione forense.

mi sono piaciuti gli studi e ho amato la pratica professionale, che mi ha consentito di addentrarmi in un mondo che (nonostante gli studi, del tutto teorici) mi era estraneo, 

questo mondo mi ha insegnato a riflettere sui problemi e ad affrontarli guardandoli da molteplici punti di vista, per poi riuscire a cogliere e scegliere il lato che meglio si addice alle esigenze della persona assistita; lato che non è, necessariamente, quello più "giusto" in senso assoluto (questo sarebbe il compito del giudice...), ma semplicemente quello che - possibilmente senza sforare nel ridicolo- meglio rappresenta e tutela la sua posizione.

è un lavoro che richiede voglia di studiare, aggiornarsi, riflettere, approfondire; richiede anche un minimo di psicologia, in quanto ogni persona è differente e necessita di un approccio differente.

ho sempre amato di più la parte di consulenza e scrittura piuttosto che la parte "litigiosa" della professione, un po' per timidezza, un po' per inclinazione personale.

ho sempre amato anche il rapporto interpersonale, perché mi piace avere a che fare con persone, realtà e situazioni differenti.

tutto, comunque, fa parte di questo lavoro, quindi tutto va bene. o almeno andava bene... ora, un po' meno. 

perché la sconfinata maleducazione che le persone esibiscono nella vita di ogni giorno entra senza bussare anche nei rapporti professionali; perché chi chiede il supporto di un legale, spesso e volentieri vuole solo sfogare insoddisfazioni e torti subiti (veri o, più spesso, presunti) che travalicano l'esigenza oggettiva di definire una situazione.

il risultato di ciò è che nessuna particolare attenzione e nessun particolare apprezzamento vengono rivolti alla tua professionalità e competenza, alla tua ricerca di ciò che sia davvero meglio per la persona che hai di fronte, soppesando costi e benefici che sempre, inevitabilmente, sono entrambi presenti.

non serve: quello che davvero vogliono, anche quando si potrebbe arrivare ad un altro tipo di soluzione, è solo litigare, perché "è una questione di principio".

e qui sospendo ogni ulteriore commento, perché potrei finire per essere io ad aver bisogno di un avvocato.



 

Commenti

  1. Ho avuto poco a che fare con avvocati, per fortuna, ma sempre per far fronte a presunti torti subiti. E questo ovviamente capita quando sei tu a far ricorso ad un avvocato, per scelta tua e notivi personali, e non perché ti hanno arrestato in flagranza di reato. Mai sono rimasto pienamente soddisfatto. L'impressione è che in quel mondo ci si tuteli, anche tra parte e controparte. E che tu ne possa uscire solo vagamente bastonato. Ma è una impressione personale, per nulla oggettiva e sscettibile di ogni critca. ;) Comunque sia gli avvocati continuerò sempre a preferirli nei telefilm.

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    1. ciao Franco.
      contenta che tu abbia avuto poco a che fare con gli avvocati, ma dispiaciuta per la tua impressione di non essere stato ben tutelato. il rapporto con un legale è simile a quello con un medico: se manca la fiducia nell'operato del professionista, occorre cambiare, cercarne un altro che sia non solo tecnicamente bravo ma anche capace di entrare in sintonia con le proprie necessità (necessità tecniche... non emotive: un bravo legale deve saper mantenere uno sguardo "da fuori", se non vuole rischiare di rimanere invischiato in profili che poco hanno a che fare con il ruolo che è chiamato a svolgere).
      ti dirò poi una cosa, che è anche alla base dello sfogo che mi sono permessa di condividere, e forse non ho fatto bene: talvolta il peggior nemico dell'avvocato non è la controparte o il giudice, ma proprio il cliente. perché, come disse qualcuno molto tempo fa, chi non dice la verità al proprio avvocato finisce poi per raccontarla al giudice; e ti assicuro che non è un bel momento, per un avvocato, scoprire di aver lavorato in una direzione quando sarebbe stato meglio imboccarne un'altra, se solo tutto gli fosse stato raccontato nel modo giusto. perché lo scopo del gioco non è fare bella figura con il proprio legale, ma fornirgli tutte le informazioni che gli servono per ricevere, poi, la migliore tutela e il migliore aiuto. diversamente... per i miracoli proveremo ad attrezzarci.
      stai lontano dagli avvocati!

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