se mi ami, lasciami andare

accade che il fidanzato venticinquenne della mia primogenita, fresco di laurea in ingegneria, prima dell'estate abbia trovato un lavoro molto soddisfacente, per il quale ha superato diversi colloqui e che ha ovviamente accettato al volo. a londra. a tempo indeterminato.

appurato che la primogenita non ha dato in escandescenze per l'inevitabile gestione a distanza che si preannuncia, ma - anzi - senza batter ciglio ha iniziato a prenotare biglietti aerei da qui ai prossimi mesi, mi sono messa pure io tranquilla e felice.

per la cronaca, la ragazza ha già fatto la prima spedizione perché, come ha saggiamente osservato, "è bene marcare subito il territorio e far capire alle due coinquiline come sta la faccenda". perfetto, direi che è centrata sulla situazione. cosa accadrà fra due anni, quando anche lei avrà terminato l'università, si vedrà a suo tempo. ma penso già di saperlo.

un paio di giorni fa, incontro un amico che non vedevo da tempo, padre di quattro brillanti figli.

chiede notizie delle mie ragazze e illustro la situazione di cui sopra. istantaneo irrigidimento da parte sua.

ah... dice. no, che vadano via così non va bene per niente. se dovesse accadere con uno dei miei figli, eserciterei le mie prerogative di padre per impedire che si allontani (cit.)

io, sbigottita, non ho avuto nemmeno la prontezza di chiedere quali siano, esattamente, queste prerogative di padre... che, magari, ci sono anche in capo alle madri. ma non importa. 

nella mia incredulità per la sua uscita, mi sono limitata a dirgli che preferisco patire un po' di sofferenza da nido vuoto (e trovare un po' di estemporanea soddisfazione in qualche trasferta per vederla), piuttosto che, fra vent'anni, capire che prova risentimento nei miei confronti per averla ostacolata nell'esercizio di una sua legittima scelta.

e questo, alla fine, non succede solo con i figli.

Commenti

  1. Sempre più numerosi i trasferimenti all'estero per lavoro, ma anche solo in giro per l'Italia, quando c'è amore vero ci si sacrifica volentieri, cercando col tempo di venirsi incontro. Del resto le distanze e la comunicazione permettono grossi allontanamenti con disagi sempre più contenuti. E l'evoluzione mia cara.

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    1. è vero, per fortuna ci sono tanti strumenti che aiutano a gestire la lontananza.
      poi, sta tutto in loro e nella capacità di non perdersi. nel loro piccolo, tra lockdown e esperienze universitarie all'estero, hanno già testato questa modalità... speriamo.
      ciao franco, a presto

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  2. ciao valeria, è da un po' che mi alleno a pensare che molto probabilmente si allontaneranno, anche solo per un periodo magari, o magari no. è giusto che facciano i loro esperimenti e colgano le opportunità che si presentano. è solo triste che le opportunità siano più altrove che qui... chi rimarrà? l'importante è che in coppia la pensino allo stesso modo, si sostengano e non si ostacolino a vicenda.

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  3. Sono totalmente d'accordo con te. Purtroppo per molte persone i figli sono una proprietà. :-(

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    1. vero. sarebbe interessante capire cosa ne pensano i figli...

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