Speranze
Ho saltellato qua e là nel blog, in questa pausa pranzo.
Ho riscoperto post che neppure ricordavo di avere scritto, rileggendo episodi della vita di famiglia che mi hanno fatto sorridere, ricordandomi di come vedevo e descrivevo anni fa le ragazze allora bambine, di come immaginavo o speravo il loro divenire.
Ho riletto di come ero e pensavo io, di cosa avevo paura, di cosa ero stanca e scontenta, di come affrontavo piccole cose nuove, essendo (come tuttora sono) incapace di porne in essere di grandi.
Ho constatato, con disappunto, la mia incostanza, anche in un impegno insignificante come quello di tenere un blog, Ho appurato che, in ogni mese di settembre, trito e ritrito gli stessi propositi vani.
a proposito, è ripartito l'esperimento del tedesco, che scommetto avrà lo stesso esito degli altri anni. O forse no, perché quest'anno qualcuno ogni tanto mi interroga e mi rampogna.
Ma, soprattutto, mi sono chiesta: chi mi conosce da poco tempo, riconoscerebbe la me di oggi nei post di ieri e dell'altro ieri, o viceversa? Mi incuriosirebbe scoprirlo. ma, soprattutto, mi consolerebbe l'idea di essermi in qualche modo evoluta nel mio modo di essere, cosa di cui non sono per nulla certa.
Sto leggendo un libro, che trovo favolosamente intrigante, chiaro e affascinante.
Non conoscevo l'autore, ma ne sono invaghita. Lui è Yuval Noah Harari, il libro è questo
Se vi capita, dategli un'occhiata; oppure, guardate su You Tube la breve conferenza tenuta dall'autore sull'argomento.
L'uomo è stato capace di evolversi, a differenza degli altri esseri animali, grazie a due caratteristiche fondamentali: flessibilità e immaginazione.
Queste due doti ci consentono di creare miti collettivi in cui credere, ci conferiscono la capacità di adattarli e modificarli rapidamente nonchè quella - unica- di cooperare in maniera flessibile in comunità numerose.
Concetto affascinante.
Le parole feticcio di questo 2018-2019 dovranno essere "flessibilità e immaginazione". E costanza.
In una vita impostata come una stretta sequenza di doveri, almeno i passatempi devono poter essere svolazzanti: un giorno questo, l'indomani quell'altro.
RispondiEliminaVedila così: sei costante nelle cose che ti appassionano, ad esempio la lettura. Tutto il resto è una farfalla che vola via.
non mi pare di essere poi così rigida... faccio ciò che devo e cerco di godere tutto ciò che posso.
Eliminami piacerebbe avere tempo e costanza per tutto, questo sì.
Anch'io ho questo rapporto con il blog, e a volte ricordo degli avvenimenti solo perché sono scritti lì sopra. E' veramente il diario contemporaneo, solo che è pubblico!
RispondiEliminaDavvero, alcune cose mi erano proprio passate di mente. mi è piaciuto rileggerle.
EliminaDi altre, invece, avrei fatto anche a meno; ma va bene così, sono parte della mia vita anche loro.