Classifiche, ovvero come farsi continuamente del male

Il Sole 24 Ore di oggi pubblica la solita classifica annuale sulla qualità della vita.

Ecco il podio di quest'anno:

1) Aosta
2) Milano
3) Trento
e per chi volesse leggersela tutta, il resto è qui.
Nessuna grande novità, si conferma anche questa volta il solito triste divario tra nord e sud.
Ma non solo.

Cerco ansiosamente la piccola città dove da anni ormai risiedo, e la trovo... faticosamente ben oltre la metà della classifica.
Diciamo a un buon tre quarti.
Ora, trattasi di: cittadina della Lombardia, capoluogo di (seppur piccola provincia), in cui la popolazione o larga parte di essa è decisamente benestante, esibisce campanilismo da regalare, perché ormai quello che si poteva vendere è stato da tempo venduto; distanza dalla medaglia d'argento: 35 km geografici, sui chilometri effettivi preferisco non indagare.

E quindi perché tutta questa differenza?
Chissà se domani il seguitissimo quotidiano locale riuscirà a dare e a darci qualche spiegazione... ne sarei lieta, ma ci spero poco.

Nel piccolo centro della città, negli ultimi mesi hanno chiuso svariati negozi; uno di questi - nota catena nazionale di abbigliamento - espone appunto da mesi un rassicurante cartello "chiuso per ordinaria manutenzione"; della quale manutenzione nessuno ha mai visto l'inizio, figuriamoci se ne vedremo la fine.
Il centro, sempre lui, è ricco di bei palazzi d'epoca, un tempo chiaramente residenze delle buone famiglie locali; ora molti di questi palazzi versano in condizioni ai limiti del pietoso.
La sera non si trova in circolazione anima viva, se non il sabato e nel magico ristretto quadrilatero super centrale; basta sconfinare di una via e si è nel totale deserto.
Peraltro, a non più di 15 chilometri da noi, si trova una vivace cittadina, che nn è neppure capoluogo di provincia, il cui centro brilla per vivacità, ricchezza di negozi e locali, palazzi ben tenuti e recentemente ristrutturati.
E questo è, a mio parere, il paragone ancora più sconfortante; che tanto a reggere un minimo di confronto con una città più grande non ce la si farà mai.

Ho finito lo sfogo; l'amarezza invece continua.

Commenti

  1. Senti: abbiamo il duomo come Milano, l'arco di trionfo come Parigi, l'obelisco come Roma, l'università come Pavia, i parchi come Vienna, i sotterranei come Napoli, le rovine romane come Pompei... abbiamo pure un ex sindaco in odor di processo... direi che non ci manca nulla.
    A parte l'Esselunga, ça va sans dire...

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    Risposte
    1. Chi si contenta gode, diceva mia nonna, nata in un paesino della Brianza nel 1904.
      Proverò a ricordarmi tutte queste belle cose ogni giorno in cui mi troverò a sostenere un costo della vita paragonabile a quello di Milano per godere di una qualità della vita di poco superiore a quella di Vibo valentia. Dove, per lo meno, tutto costa in proporzione.

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